Che bello tornare a vedere congestionate le arterie che conducono allo stadio, le sciarpe fuori dai finestrini… che bello tornare a vedere Roma invasa dai colori biancocelesti.

 D’accordo, il traffico non è mai piacevole, ma signori miei, per il quarto di finale in Europa ci può stare!

E la mente richiama un lontano ricordo di un passato che sembrava perso, quel “Benvenuti all’inferno” coronato dallo stadio sold out che accoglieva la Lazio di Cragnotti.

Splendore e fasto appartenenti ad un altro tempo, forse anche ad un’altra tifoseria. 

Tempi lontani e persi che ieri l’Olimpico ha ritrovato.

Quel discutere per qualche posto occupato “abusivamente”, i cori, la gente in piedi, questo è lo stadio che la società chiamava a raccolta.

Tribuna Tevere stracolma, distinti, Curva Nord, un tappeto infinito di persone.

“Stadio Cragnottiano” , che vedrà a Salisburgo l’esatto opposto e 1300 biancocelesti, saranno opposti a 30 mila austriaci.

Lazio-Salisburgo è il crocevia di una stagione dettata da errori arbitrali, penalizzazioni e qualche nervosismo di troppo poi passato, l’Europa però è un’altra storia.

La “gang del piacentino” non ha mai mollato e non ha mai smesso di crederci anche quando la strada si era messa in salita. Insieme ai ragazzi in campo e l’allenatore, ci credono anche i tifosi.

Quello che sarà, poi sarà, una cosa è però certa: ieri sera allo stadio è successo un qualcosa di assolutamente magico.

È tornato il passato tanto rimpianto, è tornato quello stadio alla Cragnotti appartenente alle memorie lontane. 

È tornata la gente laziale! Vincono i tifosi!

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